Badante richiedente asilo extracomunitaria Lecco

Lecco: badanti senza permesso di soggiorno, attenzione!

Nella maggior parte dei casi sono le persone straniere a ricoprire il ruolo di badanti, poiché purtroppo è l’impiego “più semplice” che una persona possa ricoprire quando proviene da un paese estero. Qualora si decidesse di assumere una badante proveniente da un altro paese, bisogna porre particolare attenzione a ogni aspetto di questo rapporto lavorativo che si andrà costruendo. Bisogna infatti informarsi se la persona sulla quale è ricaduta la scelta sia in possesso del permesso di soggiorno qualora essa non appartenesse ai paesi della comunità europea.

Cosa si rischia ad assumere una badante convivente senza permesso di soggiorno? La maggior parte delle badanti o colf è di origine straniera e quindi bisogna sempre assicurarsi che la figura assunta sia dotata di permesso di soggiorno. Qualora infatti non vi siano i requisiti previsti dalla legge, esiste la possibilità di incorrere in sanzioni per badanti senza permesso di soggiorno che, non solo andrebbero a danneggiare e a comportare il pagamento di diverse multe per il soggetto assunto, ma ricadrebbero anche sul datore di lavoro, in quanto, accettando tale situazione, esso andrebbe ad infrangere tutti i canoni prefissati dal governo italiano.

Tra le conseguenze principali esiste il rischio di dover pagare nuovamente tutti gli stipendi che, essendo stati versati in nero, non risultano essere tracciabili. Vi è un alto rischio di sanzioni amministrative quando il datore di lavoro comunica con ritardo l’assunzione del soggetto in questione e quindi può andare incontro a delle multe che possono ammontare anche a 500 €.

Inoltre se il datore di lavoro non ha iscritto la badante all’INPS, esso può arrivare a pagare delle sanzioni amministrative che sfiorano la cifra di 12.000 €, a cui andrà aggiunta un’indennità di 150 € per ogni giornata lavorativa svolta. Queste misure servono ad annientare il lavoro in nero e a far sì che il datore di lavoro si rimetta in pari per quanto riguarda il pagamento dei contributi previdenziali omessi in precedenza, i quali devono sempre essere evasi con cadenza annua.

Il rischio sicuramente più grave rimane quello di assumere una persona e farla lavorare in nero e, qualora la badante non sia in possesso del permesso di soggiorno, il datore di lavoro oltre a pagare una multa di circa 5.000 € potrebbe essere sottoposto ad una reclusione che va da un minimo di sei mesi ad un massimo di circa tre anni.

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