La memoria negli anziani – un passaggio di Borges
LA MEMORIA E GLI ANZIANI: IL PUNTO DI VISTA DI BORGES
Aes Domicilio, con le sue badanti per malati di Alzheimer a Lecco, nel proteggere e porsi al servizio dei suoi utenti è attenta al profilo esistenziale ed affettivo, quello che riteniamo possa soddisfare e rendere felici chi ci porge una mano. Gli anziani, da sempre tra i soggetti che abbiamo più a cuore necessitano di un attenzione maggiore, un po’ come i bambini. Per questo vogliamo oggi proporvi un estratto da “La moneta di ferro” di Borges, in particolare l’Elegia del ricordo impossibile per concentrare l’attenzione sull’importanza della memoria e sull’incisione che questa ha sui nostri cari e chi li circonda.
“Che cosa non darei per la memoria
di una strada sterrata fra muri bassi
e di un alto cavaliere che riempie l’alba
(lungo e sdrucito il poncho)
in uno dei giorni della pianura,
un giorno senza data.
Che cosa non darei per la memoria
di mia madre che contempla il mattino
nella tenuta di Santa Irene,
ignara che il suo nome sarebbe stato Borges.
Che cosa non darei per la memoria
d’essermi battuto a Cepeda
e di aver visto Estanislao del Campo
salutare la prima pallottola
con l’esultanza del coraggio.
Che cosa non darei per la memoria
di un portone di villa segreta
che mio padre spingeva ogni sera
prima di perdersi nel sonno
e spinse per l’ultima volta
il 14 febbraio del ’38.
Che cosa non darei per la memoria
delle barche di Hengist,
mentre perdono il mare dalle sabbie danesi
per debellare un’isola
che ancora non era l’Inghilterra.
Che cosa non darei per la memoria
(l’ho avuta e l’ho perduta)
di una tela d’oro di Turner,
vasta come la musica.
Che cosa non darei per la memoria
di aver udito Socrate
quando la sera della cicuta
serenamente analizzò il problema
dell’immortalità,
alternando i miti e le ragioni
mentre la morte azzurra lo invadeva
dai piedi fatti gelidi.
Che cosa non darei per la memoria
di te che avessi detto che mi amavi
e di non aver dormito fino all’alba,
straziato e felice.
Sembra un’ode al ricordo, forse un po’ stanca, triste e rassegnata, ma c’entra in pieno il rimorso e la non dimenticanza: questo vogliamo noi evitare: il rimorso, la rassegnazione e la tristezza dei loro occhi. La compagnia e la fiducia sono le nostre risposte, e le vostre?